Asinara: le origini del nome
Il primo nome, a memoria d’uomo, fu assegnatole dai Romani, esso era “Herculis Insula” poiché, agli occhi dei cartografi del tempo, pareva che una mano avesse strappato quel pezzo di terra dalla penisola della Nurra, e chi se non Ercole avrebbe potuto farlo?
Divenne poi Insula Sinuaria, viste le numerose sinuosità rappresentate da cale e calette, golfi e profonde baie.
Per arrivare al nome attuale di Isola dell’Asinara è stato sufficiente un progressivo storpiamento del nome precedente che nulla ha a che fare con i pallidi asinelli che la abitano…
Aspetto e Biodiversità
L’isola è caratterizzata da tratti collinari e coperti di arbusti ma vi è anche l’area di Elighe Mannu in cui numerosi lecci danno sfoggio delle loro ombrose fronde.
I suoi 110 Km di coste danno spettacolo con svariati tipi di costiere andando dalle spiagge pianeggianti e serene alle scogliere verticali e inaccessibili.
L’isola ospita quasi 700 specie di vegetali diversi e anche moltissimi mammiferi come lepri, donnole, mufloni, cinghiali, cavalli e ovviamente i simpatici asinelli bianchi.
Chiaramente non possono mancare uccelli marini, rettili e anfibi.
Nelle sue acque nuotano moltissime specie di cetacei che non sono affatto difficili da avvistare, infatti balenottere, capodogli, delfini comuni, tursiopi, stenelle, globicefali, zinfi e grampi percorrono quelle acque molto frequentemente!
Il Parco Nazionale
L’isola dell’Asinara è sita all’interno dell’omonimo Parco Nazionale, noto, in sassarese, con il nome di “Parcu naziunari di l’Asìnara”.
Dal 1885 fin tutto il 1997 è stato un penitenziario e nel 2002, l’intera zona è stata dichiarata “Parco Nazionale dell’Asinara”.
Una curiosità storica del carcere è relativa alla insolita rivolta del 1979… Fino ad allora, erano numerose le proteste dei carcerati per le inumane condizioni in cui erano reclusi nel carcere e nel 1979 ci fu una rivolta incentrata sul distruggere il carcere stesso al fine di costringere le autorità a trasferire i carcerati altrove.
Fin qui sembrerebbe normale amministrazione ma la cosa insolita fu che la rivolta fu condotta non con l’uso delle armi ma con le moka, sì, le normali caffettiere, solo che invece di usarle per fare del buon caffè, furono riempite di esplosivo!
Tornando al Parco, l’idea nacque nel 1967 durante una riunione tra autorità volta a restituire il territorio dell’isola al comune di Porto Torres…
Tutto tacque, o quasi, fino al 1988 quando il demanio propose di trasferire la proprietà dell’isola, dallo stato alla Regione Sardegna e fu così che l’idea del parco rifece capolino, tuttavia il penitenziario di massima sicurezza era ancora di ostacolo. Si dovette attendere la sua dismissione per riuscire nell’intento realizzatosi nel 2002.